Seminari 2008-09

Questioni di filosofia della natura e della vita


La conoscenza scientifica in biologia: aspetti metodologici e personalisti

Prof. Alessandro Giuliani, Istituto Superiore di Sanità, Roma

25 ottobre 2008

«Le funzioni inferiori della vita sono quelle chiamate vegetative; queste funzioni vegetative, che sostengono la vita al suo livello più basso, lasciano aperte - sia nelle piante che negli animali - le funzioni superiori della crescita e negli animali lasciano aperte anche le operazioni della azioni muscolari; quindi, a loro volta, i principi che governano le azioni muscolari negli animali lasciano aperta l'integrazione di tali azioni in modelli innati di comportamento; e, di nuovo, tali modelli sono aperti a loro volta ad essere modellati dall'intelligenza, mentre l'attività della stessa intelligenza può essere messa nell'uomo in condizione di servire ai principi ancora più elevati della scelta responsabile. Ciascun livello si basa per le sue operazioni su tutti i livelli soggiacenti. Ciascuno riduce la portata di quello immediatamente inferiore imponendo ad esso un confine che lo imbriglia al servizio del livello immediatamente superiore, e questo controllo è trasmesso per stadi giù giù fino al livello inanimato di base» (M. Polanyi, La struttura irriducibile della vita, in "Conoscere ed essere", Armando, Roma 1988)

Abstract della Relazione

Presentazione multimediale del seminario

Bibliografia generale:

B. De Finetti, L'invenzione della verità, Cortina, Milano 2006

M. Ageno, Introduzione alla Biofisica, EST Mondadori, Milano 1975

I. Licata, La logica aperta della mente, Codice, Torino 2008

R. Laughlin, Un Universo Diverso, Codice, Torino 2005


Natura e creato: concezioni storico-filosofiche a confronto

Prof. G. Tanzella-Nitti, Pontificia Università della Santa Croce, Roma

22 novembre 2008

«Se dunque, in forza della propria natura, la terra si è coltivata e sviluppata nel corso del tempo in modo da assumere un carattere adeguato all’uomo, allora essa ha potuto produrre l’uomo con le sole sue forze» (L. Feuerbach, L’essenza della religione (1846), n. 17)

 

«Dio, fondatore e creatore di tutte le nature, non fa nulla contro la natura […]. Per ogni essere è naturale tutto ciò che è fatto da Colui dal quale deriva ogni misura, numero e ordine della natura» (Agostino di Ippona, Contra Faustum, 26, 3)

Il testo del seminario

Presentazione multimediale del seminario

Bibliografia generale:

L. Conti, Dio e le dinamiche della natura, in “Prismi di verità. La sapienza cristiana di fronte alla sfida della complessità”, a cura di M. Malaguti, Città Nuova, Roma 1997, pp. 168-204.

S.L. Jaki, La strada della scienza e le vie verso Dio, Jaca Book, Milano 1988.

D.C. Lindberg, R.L. Numbers (a cura di), Dio e natura. Saggi storici sul rapporto fra cristianesimo e scienza, La Nuova Italia, Firenze 1994.

R. Martinez, The Concept of Nature between Science and Theology, “Studies in Science and Theology” Labor et Fides, Geneva, 3 (1995), pp. 66-77.

G. Tanzella-Nitti, Nature as Creation, “Philosophy in Science”, Pachart - Tucson, 6 (1995), pp. 77-95.


La concezione della vita e la causalità nelle scienze biologiche

Prof. Lino Conti, Università degli Studi di Perugia

24 gennaio 2009

«Qual è l’aspetto caratteristico della vita? Quando è che noi diciamo che un pezzo di materia è vivente? Quando esso “va facendo qualcosa”, si muove, scambia materiali con l’ambiente e così via, e ciò per un periodo di tempo molto più lungo di quanto ci aspetteremmo in circostanze analoghe da un pezzo di materia inanimata […]. È proprio in questo suo evitare il rapido decadimento in uno stato inerte di “equilibrio”, che un organismo appare così misterioso, tanto che, fin dagli inizi del pensiero umano, si sono invocate alcune speciali forze non fisiche o soprannaturali (vis viva, entelechia), quali forze agenti nell’organismo, e in taluni ambienti ancora si sostiene la loro esistenza» (Erwin Schrödinger, What is Life? The Physical Aspect of the Living Cell, Cambridge University Press, Cambridge 1944)

Bibliografia generale:

Dalle Bibliografie tematiche del DISF: Origine e natura della vita

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La causalità in natura e nella conoscenza scientifica

Prof. Alberto Strumia, Università degli Studi di Bari

21 marzo 2009

«Eppure è proprio l’interesse dell’umanità pensante per la questione dell’essenza e della validità della legge causale, interesse che non è mai venuto meno e oggi al contrario sta fortemente aumentando, quello che ci fa sospettare che il concetto di causa sia qualcosa di veramente fondamentale, sia un concetto che in sostanza non dipende dai sensi umani o dall’intelligenza umana, e che si addentra colle sue radici in un mondo reale inaccessibile al diretto controllo scientifico» (M. Planck, La causalità nella natura (1932), in La conoscenza del mondo fisico, Bollati-Boringhieri, Torino 1993, p. 267).

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La causalità in natura e nella conoscenza scientifica

Bibliografia generale:

M. Bunge, La causalità. Il posto del principio causale nella scienza moderna, Boringhieri, Torino 1970.

M. Planck, La causalità nella natura (1932), in La conoscenza del mondo fisico, Bollati-Boringhieri, Torino 1993, pp. 265-292.

A. Strumia, "Dalla scienza matematizzata all'ontologia formale. Annotazioni su analogia e causalità", in A. Strumia (a cura di), I fondamenti logici e ontologici delle scienze. Analogia e causalità, Cantagalli, Siena 2006, pp. 10-48.