Cultura tecnico-scientifica e domande di senso
Roma, 12-13 maggio 2012
Centro Convegni Bonus Pastor (via Aurelia, 208 - 00165 Roma)
Anche quest’anno i membri del DISF Working Group hanno dato vita ad un Workshop durante il quale sono state presentate comunicazioni aventi per oggetto le domande di senso che emergono durante il lavoro scientifico. Vi hanno preso parte una trentina di giovani ricercatori da tutta Italia. Qualcuno, come Daniel Saudek, ci ha raggiunto anche dall’estero. Daniel, sta svolgendo un dottorato in Filosofia presso l’Institute of Christian Philosophy di Innsbruck, Austria, sul tema Christian Eschatology and the Future of the Universe, argomento al quale ha dedicato anche la sua comunicazione. Numerosi e diversificati i soggetti degli interventi dei convegnisti. Come di consueto, vi sono stati interventi di carattere maggiormente biografico, come Il rapporto fra fede e ragione in Blaise Pascal (Luca Arcangeli), del quale ricorre quest’anno il 350° anniversario della morte, e Il rapporto fra lavoro scientifico e domanda di senso in Louis Pasteur (Filippo Peschiera), ma non sono mancati contributi su questionispecialistiche e attuali, come Le nuove frontiere del bio-diritto: la sperimentazione sugli animali, presentato da Francesca Lattuenddu ed un’analisi del NIODA (Non Interventionist Objective Divine Action), presentato da Giuseppe Pulcini, in collaborazione con Francesco Palazzo. Ha destato sorpresa e interesse l’intervento di Marco intitolato L’analisi elettrochimica dei viventi, nel quale sono stati esaminati, ed opportunamente corredati da bellissime immagini, alcuni fra i numerosi processi biochimici dei viventi resi possibili da stabili e precise interazioni elettrochimiche a bassi valori di potenziale. Francesco Maria Ferrari ha poi presentato un inedito confronto fra Alfred N. Whitehead, Aristotele e Tommaso d’Aquino. Il Workshop ha preso in esame anche il rapporto fra creazione ed evoluzione, sia attraverso la comunicazione di Giovanni Palamara, Esamerone ed evoluzione, sia nel corso di una tavola rotonda conclusiva condotta da Amerigo Barzaghi, Mirko Di Bernardo e Francesco Santoni.
I lavori del mattino erano stati aperti da una lezione della prof.ssa Flavia Marcacci, docente di storia del pensiero scientifico alla Pontificia Università Lateranense, dedicata al tema “Il ruolo della storia della scienza nel lavoro interdisciplinare”, durante la quale la relatrice ha esaminato l’articolazione fra la prospettiva storica e quella epistemologica, di cui occorre tener conto ogniqualvolta si vuole riscostruire una storia delle idee. Si è sottolineata la necessità di tenerle entrambe ben collegate, offrendo in proposito tre casi paradigmatici: la storiografia su Talete di Mileto, il modo di presentare la rivoluzione scientifica del Seicento e l’approccio ad una storia contemporanea delle scienze della complessità. «La storia della scienza – si è chiesta la relatrice – quanta storia contiene? Quando si fa “storia della scienza” si fa “storia”, al punto che tale disciplina viene a collocarsi tra (o al di là) del classico spartiacque tra discipline umanistiche e discipline scientifiche, e dunque si colloca nel riconoscimento dell’unità del sapere, obiettivo e presupposto di ogni lavoro interdisciplinare».
La traccia della lezione inaugurale
La serata di sabato 12 maggio si è svolta una tavola rotonda dedicata al commento del volume Conversazioni tra scienza e fede, curato dal Centro di Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede e publicato da Lindau (Torino, 2012). Vi hanno preso parte Marco Crescenzi, Alberto Laurenti e Piero Benvenuti. L’intervento del prof. Benvenuti, già responsabile europeo dell’Hubble Space Telescope, Direttore dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e consigliere di Amministrazione dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha offerto la sua visione sul dialogo tra teologia e pensiero scientifico, insistendo sulle aspettative della comunità scientifica nei riguardi di una teologia capace di integrare ed impiegare in modo costruttivo, ma anche coraggioso, i risultati delle scienze. Nel corso della serata è stato consegnato il premio annuale di 1000 euro, DISF-2012, al miglior elaborato pervenuto durante l’anno e poi presentato al Workshop. Ne è risultato vincitore Matteo Bonato, del Dipartmento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova, autore dell’articolo Scienza, Società e Media.
Il testo dell’articolo premiato, Scienza, Società e Media